Un ulteriore test giunge dal forum di PCEva, dove è stata sostituita la TIM Intel, ovvero la Star DRG33, con una più performante e nota Noctua NH-T1.
Abbiamo già evidenziato nella nostra recensione, come dopo una certa soglia di frequenza, i processori Ivy Bridge scaldino molto, limitandone le potenzialità in overclock con sistemi dissipativi convenzionali. Vediamo dunque se anche i risultati ottenuti da PCEva evidenziano che tale problema derivi proprio dalla TIM adottata da Intel.
La configurazione è così composta: Intel i7-3770K, Noctua NH-D14, MSI Z77A-GD65, G.Skil F3-14900CL9D-8GBSR, Plextor PX-128M2P, MSI 6570 ed Enermax Revolution 85+ 1050W.
Il sistema è stato testato alla frequenza di 4,4 GHz e con Vcore di 1,160 V, con il software stress-test Prime95.
Con la pasta termica di serie, in poco tempo sono state raggiunte temperature molto elevate, fno a 91°C e si è presto verificato una BSOD.
Utilizzando invece la pasta termica Noctua NH-T1, la temperatura massima raggiunta è stata di 71°C (ben 20°C in meno) e non si è manifestata alcuna schermata blu.
In quest'ultimo grafico, sono state confrontate altre paste termiche e, dove indicato, anche con il dissipatore a diretto contatto con il die.
È indubbiamente vantaggioso rimuovere l'IHS e sostituire la pasta termica presente con una più prestante, ma la pratica andrà inevitabilmente a far decadere la garanzia sul processore.
Andrea Fanfani
Redazione XtremeHardware